L’articolo e’ stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Questa mattina 23 novembre 2012 ho partecipato ad un convegno professionale con argomento l’IMU. Sono state invitate tutte le amministrazioni comunali della Versilia e la maggior parte erano presenti. La loro presenza avrebbe dovuto aiutare a chiarire i molti dubbi che accompagnano la nascita di questa imposta. Invece devo prendere atto che i funzionari comunali Versiliesi si trovano spesso su posizioni diametralmente opposte.
Risultato:
- la norma non e’ chiara: in parte nuova, in parte pesca pezzi della vecchia ICI e in parte e’ lacunosa;
- ogni comune la interpreta in modo diverso;
- di conseguenza la materia IMU si e’ trasformata in una giungla amazzonica popolata di regolamenti astrusi, delle piu’ disparate aliquote, di fantasiose interpretazioni, di colpi di genio e di mostri burocratici (es. delibera comune di Palermo);
- i contribuenti – e noi professionisti che li assistiamo – ci troviamo, come al solito, ad affrontare adempimenti e pagamenti onerosi, ma privi delle necessaria certezza e chiarezza che ci si aspetterebbe da norme tributarie scritte da professori universitari di fama mondiale.
E’ lapalissiano che ripristinare l’ici sulla prima casa, aumentare le aliquote e le rendite sarebbe stato facile, veloce, certo e chiaro. NO! bisogna creare una nuova Torre di Babele: IMU (imposta municipale propria). E’ L’Italietta delle nuove imposte scritte male e in fretta e furia, dei campanili e della burocrazia piu’ assurda che continua, cieca, la sua corsa inesorabile, incurante della situazione reale e dei bisogni dei cittadini.