E’ stato approvato il Decreto attuativo del Nuovo Redditometro.
Questo nuovo strumento accertativo, che si affianca e non sostituisce quelli vecchi, si basa sulla scienza statistica. L’Agenzia delle Entrate ha effettuato degli studi “socioeconomici” da cui ha ottenuto una base dati su cui calcolare il reddito stimato della famiglia. Se viene riscontrata una differenza superiore al 20% può essere emesso accertamento.
Questo accertamento sarà calibrato sulla differenza tra il dichiarato e la media statistica ottenuta dagli studi socioeconomici. In pratica si crea una “presunzione legale relativa”: se il reddito familiare è inferiore a quello della famiglia tipo allora significa che lì si annida l’evasione senza possedere elementi oggettivi.
Queste norme creano un piano inclinato a favore del Fisco che fanno scivolare via i diritti minimi di equità, giustizia e rigore. Solo riconquistando la capacità di fare leggi semplici e rigide ma giuste ed eque si potrà instaurare un rapporto di certezza, fiducia e collaborazione tra Stato e Contribuente. Altrimenti il gioco di guardie e ladri andrà avanti in un’escalation che porterà ad una società sempre più incivile, ingiusta, iniqua e corrotta. Come possono i giovani sperare di costruirsi un futuro un ambiente così ostile, così incerto, farraginoso e basato su illazioni e presunzioni?