La locazione transitoria è consentita quando il proprietario o l’inquilino hanno la necessità di locare temporaneamente una abitazione. La natura transitoria va dichiarata nel contratto e quella dell’inquilino va accertata attraverso una documentazione specifica da allegare al contratto stesso.
La durata della locazione transitoria varia da un minimo di un mese, a un massimo di 18 mesi.
Per i proprietari, le condizioni previste per la locazione transitoria sono:
- dover vendere l’abitazione in tempi brevi;
- dover destinare l’immobile ad abitazione o ad attività propria o dei familiari;
- dover eseguire in poco tempo lavori di edilizia;
- cause di natura legale legate a separazioni o divorzi.
Per l’inquilino, la locazione transitoria è invece consentita dalla legge quando:
- sono necessarie cure e/o assistenza per sé o per i propri familiari in un luogo diverso dalla propria residenza;
- possiede un contratto o un trasferimento di lavoro a carattere temporaneo;
- si devono effettuare lavori nella propria casa che la rendano temporaneamente inutilizzabile;
- è in attesa della disponibilità effettiva di un immobile acquistato oppure assegnato da un ente pubblico.